“Lo ‘Zio’ per noi è stato come un secondo padre”
Intitolato a Ezio Zucconi il campo dei ‘ferrovieri’.
Presente la sua squadra al completo
“Lo ‘Zio’, per noi, è stato un secondo padre. Anche questa sera ci ha riuniti tutti: c’è la sua squadra al completo per rendergli omaggio”. Paolo Cavallini è uno dei ‘ragazzi’ di Ezio Zucconi, quelli che sono cresciuti a pane e palla ovale sul campo dei ‘ferrovieri’. Tocca a lui parlare e non è facile, perché le lacrime non si può, e non si deve, trattenerle.
Quel campo che, da questa sera, si chiama ‘Campo Ezio Zucconi‘, e quando a Giancarlo Triggiani, presidente dell’Alessandria Rugby, in molti hanno spiegato che nessuno, più di Zucconi, avrebbe meritato di ‘tornare’ in quel luogo che era la sua casa ‘sportiva’, a questa intitolazione ha creduto e per questa serata speciale ha lavorato.
Al Dlf arrivano i giocatori di un tempo, molti dei quali allenano, e i ragazzi delle formazioni giovanili e della prima squadra: le parole e i ricordi di Tiziano Cosentino, presidente del Dlf, dell’assessora allo sport Vittoria Oneto, di Triggiani, dei figli di Ezio. E di Renzino Baruffi, con un omaggio anche alla moglie, “la signora Marisa ha lavato più maglie da gioco di una lavanderia”.
Poi, come per una touche, qualche giocatore solleva Baruffi fino al drappo che copre la targa: emozione e commozione, e applausi, e orgoglio per questo campo che è parte della storia sportiva alessandrina.
Ezio, per tutti “Zio”, un po’ per abbreviarne il nome, un po’ per quel senso parentale che sapeva trasmettere ai suoi ragazzi, è stato una delle figure più importanti del rugby alessandrino. Padre di Daniele, storico giocatore, tecnico, dirigente e nonno di Jacopo, giocatore di altissimo livello, lo Zio ha cresciuto almeno 2 generazioni di rugbysti, iniziando a calcare il campo fin da giovanissimo e militando sempre nell’Alessandria Rugby. Smesso i panni da giocatore, Ezio è stato uno dei fautori della nascita del DLF Rugby Alessandria nei primi anni 70 per poi diventarne allenatore, accompagnatore, dirigente.
Fino agli ultimi anni della sua vita il suo posto è stato il Ferrovieri, vissuto fino all’ultimo, sempre sul campo a dispensare consigli a quelli che potevano essere i suoi bisnipoti.
L’Alessandria Rugby vuole omaggiare una grande figura, un uomo che ha lasciato un vuoto sul campo che è riempito grazie alla sua memoria e che da venerdì sarà ancora più presente grazie a questo piccolo grande gesto simbolico.